Tra tutte le cattive abitudini alimentari la più diffusa è quella di saltare i pasti o di accelerare talmente la loro durata da rendere il momento in cui ci si nutre una sorta di «stop and go» della giornata.
Chi salta i pasti non sempre lo fa perché è convinto che si tratti di un buon sistema per dimagrire.
Talvolta è spinto a questa scelta drastica da uno stile di vita frenetico che, soprattutto in Italia, tende a comprimere lo spazio e il tempo destinati a quello che dovrebbe essere il pasto principale della giornata – il pranzo – preposto a sostenere dal punto di vista energetico e nutritivo le ore di maggiore attività.
Uno degli errori alimentari più gravi è purtroppo molto diffuso: saltare la colazione.
Il momento del risveglio è quello in cui il nostro corpo è stato più a lungo senza nutrirsi, e ciò che ci aspetta è una lunga giornata di lavoro o di movimento.
Ecco che quindi la colazione è il momento chiave in cui dobbiamo fare il pieno di energie, magari concedendoci anche qualche vizio che è sconsigliabile in tutti gli altri momenti della giornata.
Quello che spesso succede è invece l’opposto: a colazione solo un caffè, si riduce il pranzo ad un veloce spuntino, magari alla scrivania o davanti allo schermo del computer, e si imbandiscono sontuose cene difficili da digerire, per di più concentrate in prossimità delle ore di riposo quando minore è il fabbisogno energetico.
Il consiglio è uno solo: sforzatevi di fare una colazione abbondante, magari inserendo anche alcune fette biscottate con la nutella.
I primi tempi sarà uno sforzo, ma presto comincerete a non poterne fare più a meno, perché comincerete ad avvertire come siate più energici e dinamici durante tutta la mattinata.
La trasformazione degli alimenti, non ci si stanchi mai di ripeterlo, inizia in bocca, attraverso gli enzimi contenuti nella saliva che intaccano i cibi e li predispongono ad essere scomposti dall’apparato digerente.
Mangiare con furia può generare seri problemi alla digestione, dolori allo stomaco e all’intestino, e cattivo assorbimento dei principi nutritivi dei cibi.
Prendersi tempo per gustare un cibo, masticarlo con lentezza è una forma di cultura gastronomica.
Il tempo serve anche per avvertire il sapore, anzi i sapori diversi che spesso i cibi racchiudono, e aiutare a valutare con maggiore consapevolezza la qualità di ciò che si ingerisce, aspetto non certo secondario per una sana ed equilibrata dieta.
Ritorna il tema della velocità e della frenesia anche nella scelta dei cibi.
Oggi sono elevatissimi il numero di pasti fuori casa, ed anche quando ci si siede al tavolo di casa ecco che assistiamo al trionfo di piatti già pronti ed altamente lavorati.
Negli ultimi decenni è infatti diminuito sensibilmente il consumo di pesce, frutta e verdura, a scapito di preparati già pronti e snack.
Non ci sono dubbi: è molto più salutare un frutto di una merendina, o un bel piatto di pesce cucinato da noi piuttosto che un secondo piatto pronto surgelato.
Nonostante questo però, si stanno perdendo le sane buone abitudini di cucinare piatti semplici con pochi ingredienti, a scapito di piatti pronti, buste surgelate, e prodotti industriali.
Se pensiamo di perdere tempo cucinando, ricordiamoci che quel tempo investito ce lo ritroveremo tutto in qualità della vita.