Da qualche anno a questa parte il ricorso alla chirurgia per fini estetici è diventato normale.
Se una volta si ricorreva a questi interventi solo in quei casi in cui erano necessari per la salute della persona, ora sembra diventata la prassi ogni qualvolta si reputi di avere un naso troppo sporgente, orecchie a sventola o un seno troppo piccolo.
La diffusione del ricorso a questi interventi non deve far credere, però, che siano una soluzione veloce, semplice e senza controindicazioni: si tratta di vere e proprie operazioni che non sono da sottovalutare.
Il lifting è forse uno dei trattamenti di cui sentiamo parlare di più: consiste in uno stiramento della pelle che appiana le rughe e rende il viso liscio e tonico.
Si tratta di uno degli interventi meno invasivi, ma durante la convalescenza attorno agli occhi, al mento e al collo si formano ematomi che hanno bisogno di almeno 4 giorni per scomparire del tutto e il viso resta gonfio e sensibile.
Non pensiate poi che si possa risolvere il problema in modo definitivo: l’effetto tende a degradare nel tempo e sovente ci si ritrova così a dover ripetere il trattamento più volte per cercare di mantenere il risultato ottenuto.
Molto diffuso è anche l’intervento al naso, la rinoplastica.
Dopo l’operazione, il paziente deve tenere dei tamponi nasali che limitano la respirazione, il naso si gonfia e il volto si ricopre di ecchimosi.
Per i due mesi seguenti l'operazione non ci si può soffiare il naso, è vietato portare gli occhiali e bisogna stare attenti a non dormire sul viso.
Sempre più persone ricorrono infine all’otoplastica, l’intervento alle orecchie.
L’otoplastica si esegue in anestesia locale e abbastanza velocemente, perciò sembra non essere un’operazione particolarmente complicata, eppure i fastidi si manifestano nei giorni a seguire e la convalescenza è molto dolorosa, specialmente le prime ventiquattro ore.
Le orecchie restano gonfie per qualche settimana e la notte bisogna indossare dei paraorecchi.
Prima di ricorrere a questo tipo di soluzioni sarebbe bene informarsi meglio sulle possibilità alternative che offre la medicina estetica: esistono, infatti, soluzioni studiate per essere fatte nel tempo, che lavorano stimolando i tessuti e sono molto meno invasive e più naturali.
Questi trattamenti cercano di ricavare una risposta attiva dall’organismo stesso o di sopperire ad alcune carenze introducendo sostanze che possono avere effetti positivi.
Un esempio è l’utilizzo per infiltrazioni dell’acido ialuronico che, stimolando le cellule del derma, favorisce tono ed elasticità.