La maggior parte delle persone che si mette a dieta, intraprende questa decisione essenzialmente per il bisogno di apparire in forma smagliante, ad esempio per ridurre fastidiosi inestetismi come le famose “maniglie dell’amore”, la “pancetta” o comunque la “ciccia” in eccesso, ma purtroppo non sempre è così, è molto elevato il numero di persone con una vera e propria ossessione della dieta.
Negli ultimi anni sta dilagando una preoccupante ossessione per la magrezza tale da far registrare un notevole incremento di disturbi dell’alimentazione, tra cui i più noti sono l’anoressia e la bulimia.
La fascia più colpita è quella delle giovanissime, incantate fin da bambine dal corpo perfetto e sinuoso della bambola Barbie e bombardate continuamente da ossessionanti immagini di “bellezza a tutti i costi” che la società contemporanea impone.
Queste fragili adolescenti finiscono per assumere come modello di riferimento le “bellissime” modelle sempre più magre che sfilano su molte passerelle di alta moda sia italiana sia straniera.
Nonostante nel mondo della moda si sia sollevato il dibattito sull’eccessiva magrezza delle modelle che trasmettono canoni estremi di magrezza, si sia aumentata (leggermente) la taglia di accesso nei concorsi di bellezza e si faccia molta pubblicità di “moda oltre la 46”, il fenomeno rimane comunque preoccupante per quanto sia profondamente radicato nelle menti e nell’immaginario delle nostre adolescenti e non solo.
Durante l’età adolescenziale in cui è molto marcato il bisogno di ancorarsi a punti di riferimento che siano condivisi ed accettati dagli altri, l’adesione a modelli inadeguati può portare a gravi conseguenze.
Si inizia con laceranti sensazioni di frustrazione e di inadeguatezza che spesso sfociano nel rifiuto della propria persona, in quanto sentita come troppo diversa ed estranea dal modello di riferimento.
Dunque in questa fase estremamente delicata in cui la persona è molto fragile e vulnerabile, spesso la magrezza innalzata su di un piedistallo diventa il vero, se non il solo canone di massima bellezza a cui si deve tendere sempre di più per raggiungere quella che si ritiene “perfezione”.
E allora si ricorre a qualsiasi mezzo, anche i più estremi e nocivi per la salute affinché si perda sempre più peso nell’arco temporale più breve.
E’ assolutamente necessario intervenire proprio in questa fase prima che si cada e si venga fagocitati dal violento vortice dei disturbi alimentari come l’anoressia o la bulimia, perchè quando ci si inizia a vedere visibilmente più magri e quindi più vicini al modello di riferimento, non ci si ferma più ma si desidera tendere all’infinito verso quel fallace canone che si è assunto come “bellezza assoluta”, cioè la magrezza estrema.
Se fino a qualche anno fa il male che nei paesi sviluppati mieteva più giovani vittime al mondo era l’HIV, ora vi è un flagello ancora maggiore perchè agisce in maniera molto subdola senza infettare mediante virus o batteri perchè carpisce e plasma le menti delle nostre giovanissime ed è aiutato e fomentato dalla nostra stessa società di bellezze che devono apparire perfette, non essendolo affatto.