La dieta delle associazioni alimentari basa la sua efficacia sull’abbinamento dei cibi tra loro.
Alcuni cibi infatti possono essere compatibili o meno in termini di digeribilità e capacità nutritive.
Esistono infatti cibi che favoriscano la digestione di altri, nonché cibi che consumati insieme ad altri integrano vicendevolmente il proprio apporto nutritivo.
Le combinazioni consigliate prevedono di abbinare cereali e leguminose nella proporzione 3 a 1; oppure cereali e latticini, purché non vi siano problemi di digeribilità di questi ultimi legati a intolleranze individuali.
In tal caso sarà utile far passare qualche ora tra il consumo di latticini ed altri alimenti.
Molto buona è anche la combinazione di cereali e semi oleosi; di carboidrati concentrati associati a verdure; la mela e l’ananas aiutano inoltre la digestione di cibi ricchi di proteine concentrate, come carne e pesce.
È vivamente sconsigliato invece associare carne e latticini; mescolare vari cibi ad alto contenuto di proteine tra di loro; nonché concludere i pasti con frutta in genere o con dolci.
Come quindi si vede, molte delle nostre abitudini, specie per i pranzi più completi, secondo la dieta delle associazioni alimentari sono sbagliate e almeno nella dieta quotidiana andrebbero evitate.
Il menu ideale deve prevedere cinque pasti.
Ad esempio a colazione si può scegliere tra uno yogurt con frutta o il muesli con latte; a metà mattina si può mangiare frutta, anche dolce, in quantità libera.
Per pranzo iniziate invece con una ricca insalata, quindi proseguite con una pasta con verdure: ad esempio riso con i piselli o la pasta con i ceci.
Per merenda potete gustare frutta fresca oppure, avendola già mangiata la mattina, potete optare per qualche biscotto.
Infine per cena potete associare insalata, verdure crude o cotte con uova o carne o pesce.