Poiché la dieta vegetariana, anche la più permissiva, tende ad eliminare categorie intere di alimenti e quindi fonti di approvvigionamento di elementi importanti per la salute, occorre prestare attenzione al problema di come reintrodurre tali sostanze nella dieta.
La via più semplice è recarsi in farmacia e richiedere degli integratori pensati appositamente per i vegetariani (contenenti soprattutto sali minerali, oligoelementi, e vitamine del gruppo B).
Altra filosofia è quella di chi si rivolge ad alimenti particolari, di origine prevalentemente vegetale, noti proprio per le loro proprietà di autentici integratori alimentari.
Le alghe sono forse gli integratori più completi e preziosi perché condividono con il loro ambiente naturale (il mare) molte sostanze, in primo luogo gli oligoelementi disciolti nell’acqua marina e non sempre reperibili in cibi di terra.
Le alghe forniscono apporti importanti in termini di vitamine e proteine, oltre che di sali minerali.
Il loro consumo non è ancora diffusissimo in Europa, salvo alcuni paesi del nord, sebbene si comincino a vedere sulle tavole anche di diversi paesi mediterranei.
Si pensi alla lattuga di mare, un’alga verde ricchissima in ferro che potrebbe fare tranquillamente concorrenza agli spinaci.
Va ricordato inoltre che le alghe non sono un alimento così sconosciuto al nostro corpo come si può pensare.
Sono infatti da tempo utilizzate dall’industria alimentare per la preparazione di molti prodotti; il gelato, ad esempio, utilizza spesso gelificanti a base di alghe, che tuttavia con la lavorazione perdono gran parte delle sostanze nutritive dell’elemento da cui sono stati ricavati.
I germogli, tra cui quelli di soia, rappresentano il momento in cui il seme, con l’azione di temperatura e umidità, dà vita al germe, ossia all’embrione da cui poi nascerà la pianta.
I germogli diventano un laboratorio chimico che trasforma le sostanze presenti nel seme in principi nutrizionali importantissimi: proteine ad elevata digeribilità e sali minerali ad alta biodisponibilità, con annessa diminuzione di sostanze antinutrizionali.
Il massimo del beneficio lo si ricava da germogli freschi generati tra le pareti domestiche grazie a comodi germogliatori.
Sono vasche, a temperatura ed acqua controllate che richiedono una manutenzione minima.
Dai semi si ottengono in un paio di giorni i germogli, da consumarsi nel giro di 3-5 giorni al massimo, naturalmente crudi, spesso mescolati a insalate o a zuppe fredde, poiché la temperatura rovinerebbe questo prezioso integratore naturale.