Alla tiroide, importante ghiandola endocrina del nostro corpo, è affidata la produzione dell’ormone tiroxina.
Ne esistono due forme comunemente note con le sigle di T3 e T4.
La prima forma contiene tre atomi di iodio mentre la seconda quattro.
Sia il T3 sia il T4, trasportati in tutto il corpo dalle proteine, contribuiscono a regolare importanti funzioni dell’organismo come la crescita, la frequenza cardiaca, il metabolismo, il ciclo mestruale, i valori del colesterolo.
Non da ultimo, esse concorrono alle variazioni del peso corporeo.
L’ipofisi e l’ipotalamo sono le ghiandole che controllano la produzione e la sintesi degli ormoni tiroidei.
In particolare, all’ipofisi è affidata la produzione della tireotropina (nelle analisi cliniche appare con la sigla TSH); l’ipotalamo produce invece la tireotropina (TRH), ormone che regolarizza il TSH.
Se l’ipotalamo e l’ipofisi lavorano correttamente, il corpo riceve un’adeguata produzione ormonale.
L’emotività della singola persona può tuttavia interferire nel loro equilibrio: sbalzi di umore, paure e angosce sono in grado di intromettersi sostanzialmente nel livello di produzione degli ormoni.
Una dieta corretta capace di apportare circa 1 mg di iodio alla settimana riesce a mitigare le alterazioni consolidando l’equilibrio.
Quando la tiroide lavora poco, ossia produce una quantità non sufficiente di ormoni, si dice che la persona soffre di ipotiroidismo (dal greco upò, sotto), una malattia che rallenta inesorabilmente il metabolismo e facilita l'ingrassare.
Chi ne soffre lamenta una serie di sintomi quali stanchezza, stipsi, apatia, rallentamento del battito del cuore, aumento del peso, ecc.
Proprio in relazione all’aumento di peso, la ghiandola della tiroide è spesso ritenuta responsabile di molti casi di obesità.
Gli ormoni prodotti dalla tiroide, infatti, definiscono le calorie che devono essere bruciate dal corpo in un metabolismo regolare e aiutano la smobilitazione delle riserve di grasso che verranno trasformate in energia.
Quando invece la tiroide lavora troppo, ossia produce un'eccessiva quantità di T3 e T4, siamo di fronte ad un caso di ipertiroidismo (dal greco iper, sopra).
I sintomi comunemente lamentati sono tachicardia, fremiti, insonnia, irrequietezza, iperattività, eccessiva perdita di peso, etc.
Ed è proprio alla tiroide che spesso viene attribuito un dimagrimento eccessivo e repentino.
L’ipertiroidismo, infatti, causa uno sproporzionato aumento dell'attività delle cellule dell'organismo da cui deriva un consumo eccessivo di proteine, glucidi e lipidi.
La conseguenza è che coloro che sono soggetti a questa malattia, pur mangiando talvolta anche molto di più della norma, continuano tuttavia a dimagrire.