Il segreto per rimanere in forma, o tornare ad esserlo, è far diventare l’allenamento un’abitudine, meglio se quotidiana. Una pratica tanto precisa e metodica quanto lo sono le molte altre abitudini che caratterizzano la vita di ciascuno di noi. Senza tuttavia lasciare che esse nascano in modo casuale e, a volte, confuso.
La migliore strategia per determinare con metodo ed esattezza il nostro allenamento è la pianificazione. Il modo per ottenerla è, quindi, definire la cosiddetta tabella di allenamento.
Si tratta di un piano, steso in forma scritta, dove ciascun aspirante atleta, assistito in questa delicata fase di progettazione da personale qualificato o dalle giuste letture, mira a definire gli scopi e le relative modalità del proprio allenamento.
Puntate a raggiungere obiettivi realistici, nulla è più sconfortante e demotivante per un aspirante che scontrarsi con la propria incapacità fisica. Pretendere di trasformare in marmo i propri glutei in poche settimane o di scolpire i propri addominali in breve tempo sarebbe solo un velleitario proposito, destinato al fallimento.
Definite, invece, obiettivi di breve e di lungo termine. Così potrete trarre soddisfazione dai primi risultati, che, se la tabella sarà rispettata in modo costante e duraturo, non mancheranno di sorprendere persino voi stessi. A distanza di alcuni mesi, invece, potrete apprezzare effetti destinati a rimanere tali nel tempo, anche qualora sia necessario interrompere gli allenamenti per brevi periodi.
Nel definire una tabella di allenamento è assai importante diversificare gli esercizi, insieme con i muscoli sottoposti ad allenamento. Non ripetere sempre gli stessi esercizi aiuta a scacciare la noia, ma soprattutto favorisce uno sviluppo equilibrato della muscolatura ed una distribuzione equa dello sforzo a carico delle articolazioni e delle ossa.
La tabella non va fissata in modo assoluto, anzi va prevista una sua evoluzione nel tempo. Perché alcuni esercizi possono risultare di più difficile esecuzione in certi momenti o in certe particolari giornate.
Se magari si è camminato molto durante un fine settimana trascorso sui monti, nella settimana successiva è possibile alleggerire la tabella laddove prevede l’allenamento della muscolatura dei tricipiti o dei polpacci, privilegiando altre parti quali il petto, gli addominali etc.
Mano a mano poi che si procede nell’allenamento capita di rendersi conto che alcuni muscoli si tonificano con maggiore facilità rispetto ad altri. Così ciascuno di noi potrà valutare in corso d’opera i necessari aggiustamenti che ogni tabella di allenamento che si rispetti deve imparare a tollerare, nell’ottica di favorire il benessere fisico dell’atleta.
La tabella può includere anche piccoli segreti, che aiutano ad ottenere con più facilità gli scopi che essa si propone di raggiungere. Al termine degli esercizi previsti, ad esempio, può essere saggio non privarsi di una ricompensa, che possa gratificare e spingere ad affrontare con maggiore slancio l’allenamento.