Cosa si intende con l’aggettivo “aerobico”? Un termine che molti utilizzano, ma del quale molti non conoscono il vero significato.
Aerobica è qualsiasi attività fisica prolungata abbastanza da stimolare intensamente cuore e polmoni, così da richiedere uno sforzo straordinariamente intenso del muscolo.
E’ parzialmente aerobico un esercizio che impegni il muscolo per almeno 3-4 minuti. In questo processo l’ossigeno gioca un ruolo essenziale. Infatti mentre fate allenamento aerobico, attivando la muscolatura di glutei, gambe, dorso, torace, rifornite il corpo di una grande quantità di ossigeno che avete assorbito attraverso i polmoni e di cui muscoli sotto sforzo hanno un disperato bisogno.
Data la centralità della respirazione, sono proprio il cuore e l’apparato circolatorio ad essere chiamati in causa per sostenere l’allenamento aerobico, che pertanto si chiama anche cardiovascolare.
Ci sono due regole fondamentali da tenere a mente quando fate allenamento cardiovascolare: rispettare la fase di riscaldamento e quella di defaticamento.
Il riscaldamento, che può durare anche solo una manciata di minuti, aumenta la temperatura dei muscoli, che, in quanto più caldi divengono anche più flessibili. In questo modo diminuisce il rischio di strappi muscolari e si prepara il muscolo ad affrontare lo sforzo. Non solo. Con l’attività di riscaldamento si contribuisce a richiamare il sangue ai muscoli che si stanno mettendo in azione, rendendo meno difficile la distribuzione dell’ossigeno dai polmoni all’apparato muscolare.
Il battito cardiaco aumenta gradualmente; con esso aumenta anche la pressione sanguigna e il flusso di sangue ossigenato che può più facilmente raggiungere le zone del nostro corpo dove più ce n’è bisogno.
I muscoli, in questo modo, sono riforniti di ossigeno garantendo al nostro corpo una maggiore resistenza alla fatica. Ecco perché per preparare una attività aerobica ad alto impatto lo stretching non è sufficiente, in quando scalda sì il muscolo ma non incide sulla circolazione del sangue.
Con un buon riscaldamento, insomma, noi ci stancheremo più tardi e il nostro allenamento – meno esposto a traumi – può anche durare più a lungo.
A fine allenamento, se volete evitare quella sgradevole sensazione di nausea e annebbiamento, non fermatevi di colpo ma dedicate qualche minuto al defaticamento.
Gradatamente uscite dall’attività intensa facendo una camminata, o anche correndo, ma ad un ritmo più leggero. Fondamentale è anche la regolazione del ritmo del respiro, imponendovi di passare gradualmente dal respiro affannoso e spasmodico dell’allenamento a quello rilassato della pausa.