Con l’avanzare dell’età si diventa sempre più rigidi ed anche un gesto quotidiano può diventare un problema. La muscolatura, sottoposta a sforzi anche non eccessivi, si affatica e necessita di trovare forme di distensione non traumatiche e controllate.
Lo stretching aiuta proprio a questo: a prevenire il fatto che i muscoli, irrigidendosi, si accorcino diminuendo la flessibilità a cui siamo abituati.
Lo stretching consente al muscolo di aumentare l'elasticità corporea e, così facendo, limita i danni provenienti da stiramenti accidentali che provocano lo strappo delle masse muscolari, con i dolori e i disagi che ne conseguono.
La fluidità di movimento degli arti, assicurata da una muscolatura sottoposta a regolari sedute, è una delle principali conquiste delle persone abituate ad includere lo stretching tra le attività consuete. Maggiore fluidità e più ampia flessibilità sono anche il segreto per una postura corretta. Perché i muscoli si rafforzano durante lo stretching e vanno meglio ad aderire alle articolazioni che ne traggono così beneficio.
Lo stretching è indicato sia nella fase iniziale di un allenamento, perché scaldando il muscolo lo prepara allo sforzo imminente, sia durante la fase terminale dello stesso, quando per rilassarsi e riportare il battito cardiocircolatorio ad una frequenza regolare, la distensione muscolare aiuta a raggiungere lo scopo.
Dopo il defaticamento, ossia dopo che si è ritrovata la frequenza regolare del respiro, il muscolo sottoposto a stretching sarà pronto per un nuovo sforzo.
Lo stretching si basa su alcuni importanti principi. Per essere eseguito nella maniera corretta è bene non avere fretta. Normalmente il consiglio è di fare almeno due respirazioni mentre tenete una posizione. Così almeno durante le prime sedute ma il vero stretching conta quando si è in grado di resistere alcuni minuti.
Quanto più si tiene in tensione il muscolo tanto meglio si otterrà la sua distensione. Sentire i muscoli tendersi non significa, tuttavia, dover sopportare eccessivo dolore. Un buon esercizio di stretching non dovrebbe portarvi mai a superare una soglia sopportabile di sofferenza del muscolo.
Controllate bene il respiro e, quando raggiungete la posizione di equilibrio tra sforzo e sofferenza, mantenetela in modo stabile. Alcuni personal trainer suggeriscono di immaginare, inspirando, di inviare l’ossigeno proprio laddove il muscolo ne ha più bisogno. Una piccola tecnica, questa, che aiuta ad aumentare la soglia di dolore e quindi a potenziare la distensione muscolare.
Molto importante è non molleggiare, come un tempo si usava fare magari sfruttando l’oscillazione per raggiungere più ampie estensioni. Meglio lasciare la presa e riprovare nuovamente, fino a quando non sarà possibile tollerare il mantenimento di una posizione per un tempo relativamente lungo, anche se l’ideale sarebbe passare da una posizione all’altra senza movimenti bruschi e repentini ma con lentezza e continuità negli spostamenti.
Nello stretching è bene procedere, come sempre in palestra, con gradualità, aumentando via via i tempi in maniera progressiva assecondando il proprio corpo.