Molte posizioni Yoga intravedono nell’equilibrio il modo più efficace per allenare la mente e le sue capacità di concentrazione e di controllo del corpo.
L’equilibrio rappresenta la maggiore consapevolezza di tutte le forze che attraversano il proprio corpo nell’intenzione di governarle indirizzandole a raggiungere l'armonia.
Le posizioni di equilibrio sono particolarmente impegnative e non sono consigliate ai principianti né a coloro che si trovino in particolari condizioni fisiche, ad esempio in gravidanza, né risultano appropriate ad anziani o ad altri soggetti affetti da problemi neurologici.
Tra tutte ricordiamo la barca, l’albero, la candela e l’arco.
Per rafforzare i muscoli di schiena, addome e gambe la barca è l’asana ideale purché venga eseguita correttamente.
La difficoltà maggiore consiste nel mantenere la posizione, non difficile da raggiungere, conservando la schiena e le gambe perfettamente distese.
Si parte da seduti e si raccolgono le ginocchia al petto per poi distendere le gambe allontanando la schiena gradualmente.
Il peso della testa controbilanciato da quello delle gambe è la forza in gioco in questa particolare asana che mantiene a terra solo i glutei.
Tra le asana più note, inoltre vi è senz’altro l’albero, altrettanto complessa da raggiungere e da mantenere, dati i numerosi passaggi intermedi.
A differenza della barca, al termine della posizione tutto il corpo è sorretto unicamente da un piede.
È importante eseguire l’albero alternando la ricerca dell’equilibrio sul piede destro e su quello sinistro.
Un'altra asana di equilibrio è la candela. La candela deriva la propria complessità non soltanto da una ricerca di equilibrio, ma soprattutto dal fatto di essere una asana capovolta.
Anche nella candela l’equilibrio non è mai il risultato di una staticità immobile, ma dalla capacità dinamica dell’esecutore di controllare le spinte che la forza di gravità esercita sul corpo ricomponendole in una figura apparentemente immobile e ferma.
L’arco, che parte dalla posizione prona e con le mani abbraccia piedi e caviglie sollevando ginocchia e testa verso l’alto, è la contro-postura della barca.
L’arco si basa sull’inarcamento della colonna vertebrale e sulla tensione delle ginocchia.
Va pertanto evitata da parte dei soggetti particolarmente deboli in queste due zone del corpo.
Questa asana peraltro assicura notevole agilità alla colonna vertebrale chiamata a determinare l’equilibrio della posizione.
Va comunque ricordato che le asana di equilibrio intrattengono un rapporto molto delicato con la respirazione.
La distensione del torace in fase di inspirazione o la sua compressione nell’opposto momento della espirazione devono essere attentamente controllate poiché, modificando la posizione e i pesi e degli organi interni, tendono a condizionare l’equilibrio.