I cibi che quotidianamente introduciamo costituiscono un potente alleato alla lotta contro il “colesterolo cattivo”.
Riducono direttamente il tasso di colesterolo nel sangue qualora contengano “colesterolo buono” che aiuta a contrastare gli effetti dannosi delle lipoproteine a bassa densità sul sistema cardio-circolatorio.
Ecco le regole da tenere a mente per mangiare tenendo sotto controllo il colesterolo:
- In primo luogo occorre cibarsi di sostanze che non contengano zuccheri semplici (ad esempio il glucosio, lo zucchero comunemente inteso) ma zuccheri complessi, come l’amido. Alcune semplici pratiche aiutano a diminuire gli zuccheri semplici, contenuti nelle bibite (da mettere al bando), nei dolciumi (da ridurre nel consumo), nella frutta.
- Per quanto riguarda la frutta è preferibile mangiare quella ricca di fibre (ad esempio l’ananas) e quella povera in apporto glicemico (anguria e melone sono perfetti; banane, fichi e uva sono invece da evitare).
- Assumere in cucina abitudini sane che contrastano con l’eccesso di zuccheri semplici non è poi impossibile. Può essere buona abitudine, quando si cucina, limitare (alcuni preferiscono addirittura dimezzare) le dosi di zucchero richieste nella preparazione dei piatti. In questo modo non ci si negherà una cucina appetitosa e invitante, pur cercando di prestare attenzione anche alle esigenze di benessere.
- Sostituire i succhi di frutta con frullati o preparati a base di verdura (ad esempio mescolare al succo d’arancia un centrifugato di carota) è già di per sé un modo per ridurre il carico glicemico del sangue e contribuire a ridurre, di conseguenza, il colesterolo.
- L’alimentazione in linea con una ottimale colesterolemia tiene in buon conto i carboidrati complessi, ancor meglio se ottenuti a partire da farine integrali ricche di fibre.
- Anche le verdure come i legumi, aiutano, se assunte regolarmente con una dieta equilibrata, a contrastare il colesterolo.
- Pane, pasta, farine di mais, riso, frutta e verdura in genere (la base della cosiddetta dieta mediterranea) sono oggi riconosciuti come migliori alleati di chi intende preservare il proprio apparato cardiocircolatorio.
- Naturalmente condite con pochissimi grassi, sempre di origine vegetale (ottimo l’olio di oliva o di semi), e preferibilmente integrali, ossia non raffinati.
- Tra i grassi gli unici accettabili sono quelli ricchi di acidi grassi polinsaturi, come i notissimi della serie Omega-3, molto pubblicizzati in questi ultimi tempi. Si tratta dei grassi tipici dei pesci e di certi oli vegetali, dotati di proprietà eccezionali per il metabolismo, poiché sono rapidamente consumati e potenziano l’insulina del sangue, riducendo la glicemia.
- Gli alimenti grassi più comuni e diffusi sulle tavole appartengono purtroppo alla categoria degli acidi grassi saturi, e l’unica difesa contro i danni che essi provocano è adottare piccole strategie. Sostituire le uova con altri addensanti privi di colesterolo (ad es. la ricotta, la colla di pesce, etc.), il latte intero con quello parzialmente scremato; formaggi molto ricchi di grassi (ad es. gorgonzola, mascarpone, etc.) con formaggi cosiddetti magri, comunque meno pericolosi (ad es. ricotta, scamorza, etc.).
- Tra i salumi privilegiare il prosciutto crudo, la bresaola, la lombata e tutti quelli poveri di grassi.