Con il termine sovrappeso si identifica il superamento del normale peso corporeo sino ad un 20-25%.
Il peso normale è derivato da un insieme di calcoli statistici che tengono conto di molte variabili quali il sesso, l’età, la costituzione fisica e altri fattori.
Di norma ci si riferisce al cosiddetto IMC, l’Indice di Massa Corporea, che si ricava dividendo il peso (espresso in chilogrammi) per l’altezza al quadrato (espressa in metri lineari).
L’IMC è corretto quando si aggira tra il 22 e il 25, secondo uno standard espresso a livello internazionale.
Quando si è al di sopra di questo standard o al di sotto, entro un margine del 25%, ci si trova rispettivamente nelle condizioni di sovrappeso e sottopeso.
Se si superano anche questi limiti si entra nella patologia dell’obesità e, al contrario, di eccessiva magrezza, considerate entrambe sintomi di uno stato di salute alterato.
Il sovrappeso è in stretto rapporto con i valori di colesterolo, e in particolare dei trigliceridi.
I trigliceridi sono molecole composte da tre acidi grassi e glicerolo.
Si è osservato che il loro aumento nel sangue, in rapporto con l’ipercolesterolemia, determina elevate probabilità di incorrere in problemi cardiovascolari.
Per contenerli occorre agire ancora una volta sull’alimentazione, limitando fortemente l’assunzione di sostanze grasse, di zuccheri e in particolare di alcol, nemico molto temibile per i malati di cuore.
Si comprende che ogni sforzo indirizzato a ridurre il peso corporeo, è premiato da un abbassamento dei trigliceridi e, ad una diminuzione del “colesterolo cattivo”; molto alti poi sono i benefici generali all’intero organismo che si predispone volentieri, depurato dal peso in eccesso, ad uno stile di vita più attivo.
La circolazione ne trae beneficio mentre il colesterolo nel sangue scende.
Evidenza vuole che per combattere il sovrappeso vi siano unicamente due modi: diminuire l’apporto energetico, agendo sulla dieta alimentare che deve essere impoverita di calorie, con l’accrescerne il contenuto proteico e in fibre; accrescere il dispendio energetico che porta a bruciare le medesime calorie introdotte con il cibo e quelle accumulate sotto forma di adipe nel corpo.
Le due strategie – dieta ipocalorica e stile di vita attivo – concorrono entrambe in egual misura ad abbassare i trigliceridi e il colesterolo, preservando il sistema circolatorio dall’insorgere di problemi.
Il sovrappeso si manifesta in modo diverso in uomini e donne; nei primi esso riguarda per lo più le zone centrali e profonde dell’adipe e quindi è più pericolo.
Nelle donne, al contrario, la massa lipidica si dispone nei fianchi e in zone superficiali dell’epidermide (generando la famigerata cellulite).
Così anche l’ipercolesterolemia e i danni al sistema cardiovascolare riguardano più spesso gli uomini di quanto non accada per le donne, per giunta mediamente più attente a contenere il sovrappeso.